28/10/13

IMPEACHMENT PER NAPOLITANO? LA LEGGE NON LO PERMETTE E GRILLO ABBAIA ALLA LUNA!


In queste ore, si legge da più parti dell'intenzione di Beppe Grillo e dei parlamentari del M5Stelle di avviare la procedura di "impeachment" nei confronti del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, questa volta colpevole di aver escluso il M5S dal dibattito riguardo alla riforma della legge elettorale.

A parte il fatto che qualsiasi legge elettorale dovesse venire adottata, non servirebbe assolutamente a nulla, perché l'Italia, come detto più volte, è di fatto commissariata dalla UE, "grazie" ai numerosi Trattati europei ratificati negli ultimi anni dai vari parlamenti di questa disgraziata repubblica.

Allo stato attuale, il parlamento italiano non ha alcuna voce in capitolo rispetto a materie fondamentali per la vita di uno stato, come la programmazione di spesa, la politica monetaria, la politica degli investimenti, la politica industriale; infatti i vari Trattati di cui sopra, hanno di fatto attribuito tali poteri ai burattini-burocrati della UE, a loro volta nominati e manovrati dal potere finanziario internazionale, che come sappiamo, per definizione è apolide.
Al massimo, una nuova legge elettorale, servirebbe a cambiare le solite brutte facce che bivaccano in parlamento da alcuni decenni (il che non sarebbe cosa da poco) sostituendole con delle facce "nuove", comunque sempre provenienti dai vivai dei partiti, quindi con la stessa forma mentis dei loro predecessori.

Nella sostanza, non cambierebbe nulla e, anche se i nuovi parlamentari dovessero essere eletti dal "popolo" con la preferenza diretta, i Trattati menzionati non permetterebbero loro di decidere alcunché.

Appurato quindi che l'Italia è solo una colonia del vero potere, la vera questione risiede nel fatto che la minaccia di Grillo di avviare la procedura di impeachment nei confronti di Napolitano è nei fatti irrealizzabile!

Questo, perché esiste una specifica legge L. n.85 24/02/2006, che ha modificato il Codice Penale in materia di reati di opinione.
La questione, è stata già affrontata in questo blog lo scorso mese di gennaio, proprio in occasione dell'articolo inaugurale de Il Realista (clicca qui),  e si può riassumere nei seguenti termini:

"... con la scusa di tutelare ulteriormente il diritto di opinione, (visto che probabilmente prima non era sufficientemente garantito!) è stato introdotto anche l’elemento della violenza perché potessero configurarsi come fattispecie di reato attività come “attentato all’indipendenza dello Stato” (art. 241 c.p.), “associazione sovversiva atta a sovvertire l’ordinamento dello Stato" (art. 270 c.p.), “attentato contro gli organi costituzionali” (art. 289 c.p.), e “alto tradimento” da parte del Presidente della Repubblica (art. 90 Cost.).

Se, a prima vista simili modifiche potevano apparire un fatto positivo (“alzano il tasso di democrazia del Paese” disse l’allora Ministro della Giustizia, Castelli), in pratica, ora si stanno rivelando delle vere e proprie gabbie entro le quali tutti noi siamo stati rinchiusi.

Infatti, con l’applicazione dei trattati europei ratificati a nostra insaputa in questi ultimi anni o in via di ratifica (Trattato di Lisbona, Fiscal Compact, MES, ecc.) si sta permettendo la continua violazione della Costituzione ad opera del potere finanziario internazionale (hedge funds, agenzie di rating, multinazionali di servizi, ecc.), che pezzo dopo pezzo si sta legalmente impossessando di tutte le funzioni vitali dello stato, dal momento che tali intrusioni sono previste e permesse dai trattati in essere.

Le centinaia di denunce penali finora presentate da molti cittadini italiani contro i reati sopraelencati (le più famose sono quelle del giornalista Paolo Barnard e dell’avvocato Paola Musu), sono destinate a cadere nel vuoto perché, mancando il requisito della violenza, non può configurarsi nemmeno il reato!

In pratica, il legislatore non intendeva tutelare maggiormente la libertà di opinione, ma legittimare l’attentato alla libertà e all’indipendenza dello Stato che i poteri sovranazionali menzionati, avevano già intrapreso". (fonte: Il Realista, "Tecnocrati, pastori e pecore").

In definitiva, in questa colonia chiamata Italia, la democrazia esiste solo di nome, mentre nei fatti è morta e sepolta! (e forse, di fatto, non è mai esistita). 
Sorprende che Beppe Grillo se ne esca con simili "sparate", dato che, se non lui, almeno "l'entourage" che lo circonda, dovrebbe essere al corrente dell'esistenza di una simile legge!

A questo punto, potrebbe essere verosimile che la funzione del M5S sia solamente quella di sedare e veicolare la protesta ed il malcontento popolare entro i "canali istituzionali" di questa repubblica fondata sulla massoneria e sulle stragi di stato. 

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