14/04/13

I NUOVI BARBARI: CENTRALI A "BIOGAS" CHE SMALTISCONO PCB!

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di Fabio Pupulin


C.V.D. (Come Volevasi Dimostrare)! 
E' di questi giorni, la notizia che una centrale a "bio"gas nel padovano, per la precisione a Limena, è stata sorpresa a smaltire PCB (Policlorobifenili, inquinanti dalla tossicità paragonabile a quella della diossina), nei propri digestati.

Non serve essere delle cime per capire che, questo genere di impianti, nella stragrande maggioranza dei casi, esistono solamente perché, con la scusa di produrre energia, percepiscono i grassi incentivi pubblici che piovono nelle tasche dei gestori degli impianti stessi.

Non serve a nulla ricordare che, una centrale a biogas di 0,99 MW nominali, anche se poi l'energia prodotta effettivamente può essere superiore, ha bisogno di circa 300 ettari di campi coltivati a mais (ogm) per poter funzionare!

In pratica, si sottraggono all'alimentazione 300 ettari di terreni fertili, per coltivare mais da bruciare per la produzione di energia.
Il tutto, in nome del "progresso" e della produzione di energia "pulita".

Energia fra l'altro, della quale non c'è proprio bisogno, dal momento che l'Italia produce più energia di quella che consuma (dati TERNA), e con la crisi economica, il fabbisogno energetico diminuisce ogni giorno che passa. 

In Germania ad esempio, leader in Europa per il biogas, sono emerse delle perplessità riguardo a questo tipo di impianti, visto che c'è chi ha ipotizzato che le contaminazioni da e.coli (un batterio molto aggressivo), che nel 2012 hanno paralizzato il mercato dell’ortofrutta europeo,  fossero state causate dalla diffusione di digestati da biogas non proprio “puliti”.

Ma nonostante tutto, il business degli impianti BIO continua senza sosta, dal momento che il connubio politica "imprenditoria" ha trovato la gallina dalle uova d'oro, tanto che ora, si sta affermando la tendenza a costruire impianti grandi da parte di Consorzi, che non sono sempre riconducibili ad agricoltori, e il cui scopo principale è quello di speculare con gli incentivi (i cosiddetti "certificati verdi") per la produzione di energia.

Il business è interessante anche dal punto di vista della progettazione di questi impianti, e così, anche nelle stanze del comune di Portogruaro, c'è chi pensa che sette centrali "bio" sul proprio territorio siano anche poche! 

Salvo poi scoprire che, il consigliere in questione (tra l'altro dell'"opposizione"!), è il progettista di uno di questi impianti!
Siamo messi davvero male!

Per concludere, c'è da sperare che qualche gestore di questi impianti "bio", pur di produrre energia e intascare "certificati verdi" (che non sono attestazioni ecologiche, come un ex sindaco della zona aveva affermato), non cominci ad utilizzare indiscriminatamente anche rifiuti urbani umidi...! 

Al link (qui), l'articolo apparso sul blog di sgonfiailbiogas che ha riportato la notizia della centrale di Limena che smaltiva PCB.

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